Se è vero che i grandi esploratori devono anche essere dei grandi sognatori, bèh, questa domenica il gruppo ha dato voce e continuità ai propri sogni. Lo scavo della “CENTO LIRE” prosegue ormai da molti anni, ma raramente con una partecipazione così. Infatti in questa giornata dedicata allo sporcarsi hanno partecipato 15 membri del sodalizio. Principale motivo di questa monumentale affluenza è stato, ahimè, probabilmente l’organizzazione di un abbondante banchetto con pasta al pesto, luccaniche, pane, ecc. Le prime macchine si sono mosse da Lavis in direzione Fai della Paganella verso le nove di mattina, macchine cariche di ogni utensile e beni utili ai fini di cucinare e scavare. Anche gli speleo nelle auto erano pieni, ma solo di una abbondante colazione del Pastina. Durante tutto l’arco del “mini campo”, quindi dalle 9.30 alle 18.00, esclusa una piccola pausa pranzo, tre squadre si sono turnate nel “GRANDE ABISSO” che ora misura circa 20 metri di profondità. I secchi si alzavano pieni e scendevano vuoti, passando da mano in mano con l’aiuto di corde e carrucole, la fatica e lo sforzo venivano messi in secondo piano davanti alla smania di esplorazione. Anche la smania di esplorazione veniva messa, in rari e brevissimi istanti, in secondo piano. Poiché nei secchi che scendevano, di tanto in tanto, compariva una bottiglia di vino che qualche buon cristo aveva messo lì per allietare i propri compagni di scavo. Per facilitare l’uscita dei secchi sul pozzo all’esterno, è stata costruita una struttura a capanna con l’aiuto di due pali e un albero legati assieme sulla cima, in modo da riprodurre in qualche modo un palo pescante. Qui Boris ha dato prova della sua inventiva costruendo un paranco con oggetti di recupero, in modo da semplificare ulteriormente il sollevamento dei secchi. Dal fondo della grotta lo scenario è quello di un pozzo molto lavorato dall’acqua che tende decisamente ad allargarsi. In questo momento il tappo di terra misura più o mento due metri di lunghezza e uno di larghezza.Questa domenica in gennaio se ne sta lentamente per finire, ma la voglia di continuare a scendere nella “CENTO LIRE” non finirà, quindi salutiamola con l’augurio di rivedersi presto, per scoprire, centimetro dopo centimetro, questa nuova e vecchissima grotta.