La grotta Bus de la Spia è conosciuta da diversi secoli per questa sua peculiarità quasi unica. Numerosi speleologi nel tempo hanno studiato e documentato questo raro fenomeno causato dalla presenza di un sifone auto innescante, detto sifone pensile, che riempie e successivamente svuota l’acqua all’interno del tratto terminale della zona vadosa (la parte della grotta non allagata). La ciclicità di tale fenomeno è ritmica e si attesta sulle 10-12 ore nel periodo invernale per scendere fino a 2-3 ore nei periodi di fusione (in estate); tra un picco e l’altro il livello dell’acqua varia di circa 12 metri andando a riempire circa 50 metri di condotta semi orizzontale. Il Bus de la Spia è connesso idrologicamente con la Sorgente Acquasanta nei pressi dell’abitato di Maurina. La sorgente è caratterizzata, infatti, da fluttuazioni cicliche di portata del tutto analoghe alle variazioni di livello registrate in grotta. In questi secondi di video timelapse è documentata solo una piccola parte del fenomeno, il tempo impiegato, realmente è circa 30-40 minuti per la salita ed altrettanti per la discesa. In occasione di eccezzionali alluvioni, come accadde nel 1966, l’acqua uscì dall’ingresso principale della grotta, coprendo circa un dislivello di 60 metri per più di 250 metri di sviluppo semi orizzontale.